sabato 8 maggio 2010

Stress da dieta: self control!


Venerdì mattina: una mia amica dell’università, S., che avevo perso di vista, mi invita a fare colazione (Faisbuc, santo subito! Almeno in questo caso!). Il posto è veramente carino nei pressi di Via Catania e fanno dei dolci e salati (credo siciliani o calabresi) veramente da far venire l’acquolina in bocca. Ecco, solo a guardare quel ben di Dio mi aumentava la salivazione e cominciavo a sentirmi in colpa senza nemmeno aver addentato niente! Self control! Decido di resistere e di prendere un latte macchiato che è “equilibrato dal punto di vista dei carboidrati, grassi e proteine” – cercavo di tenerlo bene a mente e lo ripetevo in continuazione, sperando che questo treining autogeno spicciolo funzionasse.
S., che dal punto di vista fisico può essere scambiata per un insegnante di fitness che si spara 3 ore di lezione al giorno, ne ha di novità da raccontarmi, soprattutto che ha marito e bimba! Mentre parla aspettiamo le nostre ordinazioni: io il mio misero latte macchiato, per l'appunto “equilibrato dal punto di vista dei carboidrati, grassi e proteine” (ripetere, ripetere, ripetere) e lei un mega maritozzo ripieno con uva sultanina. Cerco di concentrarmi sui suoi discorsi, ma l’occhio mi casca sul maritozzo come ad un etero sulle tette prosperose di una cassiera un po’ troppo scollata al supermercato. Meno male che S. mi fa ridere tanto! Mi racconta della prima uscita di lei con la bimba, sole, missione:spesa al supermercato. S. ha un modo particolare di vedere le cose, direi molto “manga” (in questo siamo un po’ uguali, la realtà si traduce istantaneamente nella mia testa in gheng da cartone animato). Mentre sorseggio il mio latte macchiato, e lei addenta il suo maritozzo (che mi sembra più grande della sua testa, ma credo che sia una mia visione dovuta al desiderio), S. mi racconta allegramente che appena entrava nel supermercato la bimba (di 10 giorni) cominciava a piangere. Provava ad uscire per farla calmare e poi rientrava… ma non c’era niente da fare, la storia si ripeteva. Dopo un po’ di questo avanti e rinvieni, S. si decise di fare la spesa tipo Sciumacher con il risultato di :1) non aveva comprato quello che doveva comprare, 2) era uscita dal supermercato in preda ad una crisi di pianto e 3) era ritornata a casa con metà spesa; l’altra metà se l’era persa per strada ed era troppo turbata per fermarsi e raccoglierla. Con il senno del poi, l’errore era stato: non continuare a dondolare il passeggino! Ecco, questo è uno di quei trucchetti che ti permettono di non dover ricorrere a 3 mesi di terapia dopo un mese di neonato!
Granch, altro morso di S. al maritozzo. Questo senso di frustrazione adda finì. Granch, il mio morso al maritozzo di S.! Contento, felice, e senza rimorsi di coscienza!
L'apoteosi del racconto "essere mamma" è stata la descrizione dell'espulsione della placenta: il dottore l'ha tolta come se stesse togliendo il tappo del lavandino dopo aver lavato le verdure!
S. ha sempre avuto una personalità che mi ha affascinato. L’ho conosciuta tra una lezione e l’altra, alcune veramente noioso, e lei era quella che ravvivava il grigiume delle classi de La Sapienza con la sua chioma alla Kendi Kendi dai colori so scianning: giallo, viola, nero corvino… Per un certo periodo le nostre vite sono state abbastanza vicine e stavo per perdere la retta via della gheitudine! Meno male che sono ritornato sui miei passi!
Ci sarebbero tante riflessioni profonde da fare, ma soprattutto una me ne viene in mente ora: senza S., avrei mai scoperto il maritozzo con l’uva sultanina?!?
Al momento della misurazione settimanale il pensiero del morso al maritozzo mi ha sfiorato la mente… solo per un nanosecondo! Passiamo ai fatti! Peso: 71,4; Girovita: 90. Facendo due rapidi conti la mia massa grassa è 21%, che in peso fa circa 15 Kg, mentre la massa magra è 56,4. Il che significa che da quando ho iniziato la dieta, la palestra, la piscina (oramai è diventato un secondo lavoro!) ho eliminato 8,5 Kg di grasso e ho messo su 4,1 Kg di muscolooooo! Cazzo, avrei potuto pure magnarmi il maritozzo ripieno di uva sultanina a cui ho dato solo un misero morso e anche con un po’ di rimorsi! Vabbè, la felicità di essere dimagrito mi sazierà (oddio, comincio a parlare come un’adolescente anoressica partita completamente di testa!).