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giovedì 29 aprile 2010

Jonah Falcon, l'uomo con il pisello più grande del mondo!


Il coming out è sempre una cosa difficile. Certe volte anche l’essere ultra effeminati o efebici non basta a far capire ad un genitore o agli amici più stretti quello che si è. Non credo che la gente vada in giro con il prosciutto sugli occhi (anche se per alcuni non è prosciutto ma merda), piuttosto penso che chi ci conosce da tempo, che ci ha visto crescere, ci da un ruolo e non nota niente di strano quando noi, giorno dopo giorno, a piccole dose, cominciamo a lanciare segnali. I miei segnali sono cominciati quando da piccolo provavo la canzone totalmente inventata “stella, stellina” con il mio amico immaginario per andare in trasmissione da Sandra Milo. Già mi immaginavo lì a fare la catena dell’amore! E ci sono rimasto malissimo quando ho scoperto che la trasmissione è stata cancellata perché una bambina alla domanda “che cos’è l’amore” lei ha risposto: “quello che fa mio zio con mia madre”… leggenda o verità?!?! Il secondo indizio è la passione per “Pronto Raffaella”! Credo di ricordare la sigla con la Carrà che girava su se stessa con l’immagine già filtrata 20 anni fa! Da grande, scoprire che tutti i gay vanno pazzi per Raffa mi ha scioccato! E’ l’amore pazzo per Raffa dovuto al super gene ghei?!?! Quello che si esprime perché mangiamo polli fatti crescere con gli estrogeni?!? A parte i luoghi comuni, la cosa mi stupisce tanto! Ancora non trovo una ragione! Però, qualcosa da piccolo dovevo percepire, altrimenti non si spiegherebbe il fatto che mi andavo a nascondere quando mettevo l’asciugamano intesta facendo finta che fossero capelli lunghi o quando distraevo la mia amichetta e appena lei si girava io le prendevo le barbi e ci giocavo!

Dopo aver cambiato città, dopo il coming out con la famiglia e alcuni amici del paesello, dopo l’indipendenza economica, la mia gheitudine è ancora un tabù! Non mi sento di parlare liberamente con mia madre, di dire che convivo con P., perché so che questo non sarebbe quello che lei ha desiderato per me. Poi, è ovvio che sa che io mi faccio la mia vita a Roma (occhio non vede, cuore non duole!) e nel suo piccolo cerca di investigare. Quando ho cambiato casa la sua prima preoccupazione è stata “quante stanze ci sono”. E’ un volere venire a conoscenza ma non troppo, un “so” ma “non ne voglio sapere troppo”! Allora capita che certe volte ci si trova in situazioni del tutto assurde, a far finta di non notare le uscite da frociona del cugino, a rispondere alla zia che si è tanto impegnati che non abbiamo tempo per trovare la ragazza, che non usciamo mai e che cose come “l’alibi” o “il muccassassina” ci sono estranee pur vivendo a Roma da un decennio! Io mi calo tanto nel personaggio che certe volte sono il primo a credere che sono uno sfigato senza vita! Meno male che quando scendo dal treno e torno a casetta c’è P. ad aspettarmi e a riportarmi sulla terra! Dopo tutte queste contraddizioni e doppi giochi degni di una spia, che sono più difficili della semplice verità, mi ha fatto sorridere oggi la chiamata che ho fatto a F.

Al telefono.

Io: Hai letto il mio blog?

F: No, qui non lo posso aprirlo (F. è da parenti per vacanza N.d.T.), tu metti sempre foto compromettenti (i parenti di F. non sanno che è ghei).

Io: ah ok, va beh, ti saluto! Ma ora che ti metti a fa?

F: non lo so, mo finisco di vedere le foto di Jonah Falcon

Io: e chi è?

F: l’uomo con il pisello più grande del mondo!


Meno male che il mio blog era compromettente

venerdì 12 febbraio 2010

Cade la neve a Roma




No! Nevica a Roma! Dopo cinque minuti di romanticismo a guardare la neve dalla finestra dopo il risveglio, come in un film in cui una visione ti investe come un treno, ho visto: traffico all’ennesima potenza, possibilità di cadere con lo scooter e freddo… meno male che c’ho preso solo con l’ultimo punto!
Io proprio non sono un amante della neve! Cioè, praticamente quando ce n’è troppa, è tutto bloccato e fa troppo (troppo!) freddo per i miei gusti! E poi ancora ho il trauma di una gita sulla neve fatta con gli amici quando ero adolescente! Anni 90: mi viene proposto di andare sulla neve per un giorno con un viaggio organizzato con tanto di autobus pieno zeppo di disperati (che non potevano permettersi la settimana bianca) e stornelli e canzoni di Battisti accompagnati dalla chitarra del chitarrista disperato e sognatore tipico degli anni 90 (meno male che poi sono arrivati gli mp3!). Io ero più disperato degli altri (evidentemente!) perché non avevo il vestiario adatto per andare (come se per un giorno servisse una tenuta da sci, quando ovviamente non avremmo mai presso lo ski pass o sciato veramente, ma comunque mi avevano convinto che servisse un vestiario adatto). Prima che dicessi un secco “no!”, una mia zia mi dice: “non ti preoccupare, ho tutto io”. Che ve lo sto a di’, ovviamente c’era la sola (voglio pensare che lei fosse in buona fede!). Mi presento la mattina all’autobus con il mio zainetto invicta riempito da mia madre di panini vari ad altissimo contenuto di grassi, con dei pantaloni tipo fusò molto spessi a zampa di elefante, calzamaglia 100000 denari, scarpe da tracchino e il resto credo di averlo rimosso! La sola? Che i vestiti erano di mio zio quando negli anni 70 andava a sciare! Non vi dico le esclamazioni “ma che ti sei messo” con tanto di risatina! Non ricordo neanche di essermi vergognato della cosa nella mia ingenuità, forse quel giorno mi sono pure divertito! Ora mi chiedo: ma con chi sono andato a quella gita?!?! Il trauma forse non è tanto il fatto che oggi mi ricordo ancora di quelle risatine per il mio abbigliamento da neve e le interpreto con il giusto significato (ovvero: le persone con cui andavo in gita erano dei "poracci" anni 90), ma piuttosto aver completamente rimosso dalla mia memoria i miei compagni di viaggio (i "poracci" intrappolati nei miei anni 90!).
Buona nevicata romana!